RECENSIONE DI OBLIVION SONG

Recensione di OBLIVION SONG

È arrivato il grande giorno per tutti gli appassionati di fumetto e, più in generale, per tutti i lettori italiani. Ha deuttato, infatti, nel nostro paese – in contemporanea con gli USA e con diversi altri paesi del mondo – la nuova serie di Robert Kirkman, celebrato autore di The Walking DeadOutcastInvincible e di altri titoli di culto.

La serie s’intitola OBLIVION SONG e a pubblicarla in Italia è saldaPress. L’altra grande notizia è che il co-creatore e disegnatore della serie è Lorenzo De Felici, e la colorista è Annalisa Leoni. Una coppia di autori italiani, dunque, che hanno dato forma a un universo narrativo destinato a suscitare la curiosità e l’entusiasmo di decine di migliaia di lettori. È la prima volta che Robert Kirkman si affida a due autori italiani. Un elemento che testimonia una volta di più l’importanza e l’eccellenza della nostra scena fumettistica, anche a livello internazionale.
Ma di cosa parla OBLIVION SONG? È stato lo stesso Kirkman a raccontarlo, in uno degli incontri col pubblico avvenuti durante l’ultima edizione di Lucca Comics & Games:
Con Oblivion Song, mi piace pensare di aver dato vita a un nuovo genere narrativo, che potremmo definire ‘prossimi all’apocalisse’. La storia vede trecentomila abitanti di Philadelphia catapultati non si sa perché in un’altra dimensione, battezzata per l’appunto Oblivion. Lì si dovranno confrontare con una nuova realtà, popolata da mostri e creature aliene di ogni tipo. Nel frattempo, sulla nostra Terra, al posto degli scomparsi compare una porzione di Oblivion, ma la minaccia viene rapidamente neutralizzata e tutto torna alla normalità. Uno scienziato di nome Nathan Cole scopre il modo di viaggiare da una dimensione all’altra e forma una squadra per salvare i trecentomila poveretti e ricondurli a casa. Con il passare degli anni, però, inizia a trovare sempre meno sopravvissuti su Oblivion, finché il governo americano sospende i finanziamenti necessari per le missioni. Ma Nathan non si arrende e, da solo e senza alcun supporto, continua la sua opera, recandosi ancora su Oblivion alla ricerca di persone da salvare”.

Nella stessa occasione, Kirkman ha speso parole di elogio per Lorenzo De Felici, che ha contribuito a creare tutto l’ecosistema del mondo in cui si svolge la serie. De Felici ha raccontato in cosa sia consistito e in cosa consista il suo lavoro: “Robert ha messo subito le cose in chiaro: se siamo coautori di Oblivion Song, la serie deve appartenere a entrambi. Fin dall’inizio, quindi, quando si tratta di introdurre nuovi ambienti, creature o personaggi, lui mi suggerisce un’idea, la reazione che vuole suscitare nel lettore o qualche vago riferimento esterno, e io parto da lì per dargli una forma. È un procedimento incredibilmente divertente, soprattutto perché il materiale che mi fornisce lui è sempre stimolante”.
A rendere ancora più straordinaria la serie, sono i magnifici colori di Annalisa Leoni, capace di dare profondità e completezza a un universo completamente nuovo.

Trama:

Siamo a Philadelphia. Un terribile cataclisma ha visto più di 300.000 abitanti scomparire in una realtà parallela popolata da esseri deformi e mostri di ogni genere. A distanza di 10 anni Nathan Cole, brillante scienziato ha trovato il modo di passare tra le dimensioni grazie ad un’avanzatissima macchina in grado di teletrasportarlo ovunque desideri nella dimensione Oblivion.
Ogni giorno varca la soglia di questo nuovo mondo nel tentativo di recuperare i pochi superstiti che ancora vi sono intrappolati ma nel silenzio più assoluto, la sente. Una melodia avvolta nel mistero nel mondo Oblivion. l’Oblivion Song..